𝟐𝟕 𝐆𝐄𝐍𝐍𝐀𝐈𝐎 - Il Giorno della Memoria, commemorato il 27 gennaio di ogni anno, è un'occasione per ricordare le vittime dell'Olocausto. Istituito dalle Nazioni Unite nel 2005, questo giorno segna la liberazione del campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau avvenuta nel 1945. È un momento di riflessione sulle atrocità del passato, di onore per le vite perdute, e di riaffermazione del nostro impegno a prevenire simili atrocità in futuro. La memoria, però, non serve solo a riflettere sul passato, ma è anche uno strumento potente per affrontare le ingiustizie contemporanee. Osservando il mondo odierno, possiamo vedere situazioni in cui i principi di tolleranza, uguaglianza e umanità sono messi a dura prova.

La crisi dei rifugiati, ad esempio, continua a colpire milioni di persone che fuggono da guerre, persecuzioni e violenze, cercando rifugio e sicurezza in paesi stranieri. Purtroppo, le condizioni in cui molti di questi rifugiati vivono sono spesso inumane, con un accesso limitato ai diritti fondamentali e alla dignità umana. Inoltre, in molti paesi, le minoranze etniche, religiose e sessuali subiscono ancora discriminazioni sistematiche e atti di violenza. Questo perpetua un ciclo di emarginazione e oppressione che richiama le dinamiche di esclusione e odio che hanno portato a tragedie storiche come l'Olocausto.

Non possiamo dimenticare che, anche oggi, in alcune parti del mondo assistiamo a crimini di guerra e genocidi. Situazioni come quelle in Yemen, Myanmar, Palestina e in altre zone di conflitto ci ricordano tristemente che le lezioni del passato non sono sempre state apprese. L'ascesa di movimenti politici estremisti che promuovono ideologie di odio e divisione rappresenta un fenomeno allarmante. Questi movimenti spesso utilizzano propaganda e disinformazione per alimentare paura e discriminazione, minacciando i valori democratici e i diritti umani.

Il Giorno della Memoria ci invita a non restare indifferenti di fronte a queste sfide contemporanee. Ci esorta a prendere posizione contro l'ingiustizia, a promuovere l'educazione e la consapevolezza e a lavorare per un mondo più giusto e inclusivo. Ricordare il passato è fondamentale, ma è altrettanto cruciale agire nel presente per assicurare che le tragedie della storia non si ripetano mai più.

Anche a Gaggiano, ieri, l'Amministrazione Comunale, con la preziosa collaborazione dell'Associazione Il Rachinaldo, ha dedicato un momento di riflessione a tutte le vittime degli eccidi nazisti, in particolare ricordando la Gaggiano di quei tempi e l'Aviere Mario Ciceri, internato ai lavori forzati e morto durante un eccidio nazzista l'anno della liberazione. Si ringrazia la cittadinanza per la buona partecipazione, e ricordiamo a tutti la rappresentazione teatrale del 5 aprile in Auditorium proprio su questi tragici fatti.

"Voi che vivete sicuri

Nelle vostre tiepide case,

Voi che trovate tornando a sera

Il cibo caldo e visi amici:

Considerate se questo è un uomo

Che lavora nel fango

Che non conosce pace

Che lotta per mezzo pane

Che muore per un sì o per un no."

Cit. Primo Levi