Descrizione
All’inizio del 1900 nella sola Provincia di Milano si contavano ben 873 fontanili attivi, ma nel 1975 essi s’erano già ridotti a meno della metà (430) mentre all’ultimo censimento, appena vent’anni dopo, ne risultavano solo 186 rimasti in vita.
La loro importanza per lo sviluppo dell’agricoltura, fin dal Medio Evo, è ben nota.
Uno degli ultimi rimasti è facilmente visitabile percorrendo la pista ciclo-pedonale che da Fagnano conduce a Bestazzo.
Dopo circa duecento metri, la strada passa sopra il ponte che scavalca il cavo Beretta.
Risalendo il corso d’acqua si arriva dopo pochi minuti alla testa del fontanile.
Il cavo Beretta ha assunto questo nome solo ai primi del Novecento: in origine era cavo Ferrario, dal nome della famiglia, che aveva proprietà fondiarie tra Fagnano e San Vito, da cui era stato commissionato lo scavo della parte iniziale della roggia nel 1805.
Le sue acque alimentano il mulino di Fagnano e proseguono per circa 15 chilometri, sottopassando il Naviglio Grande, uscendone sulla sponda destra all’altezza della cascina Carbonizza e proseguendo fino oltre Coazzano dove s’ingrossano con le acque del cavo Cattaneo.
Modalità d'accesso
Ingresso accessibile in sedia a rotelle.
Parcheggio accessibile in sedia a rotelle.
Indirizzo
Punti di contatto
Ultimo aggiornamento: 7 dicembre 2023, 11:38