Descrizione
La chiesa venne affidata nel 1137 a due monache dell’ordine benedettino dal Monastero Maggiore di Milano con l’autorizzazione a raccogliere attorno a loro, per vivere in comunità, altre sorelle (“sorores”) che avessero voluto seguire il loro esempio.
Le monache, Valdrata e Truita, affrontarono l’impresa ed ebbero successo costruendo attorno alla chiesa gli edifici necessari per viverci e coltivare la terra. Nello stesso periodo, va ricordato, nasce il Monastero di Morimondo (1134).
In pochi anni il patrimonio di Montano si accresce per una serie di donazioni, acquisti e permute. Viene anche costruito un mulino, lungo il corso della Barona Vegla (oggi Baronella).
Cresce anche il numero delle persone raccolte fra le mura: nel 1185 ci sono a Montano una badessa di nome Colomba, due monache e due laici; vent’anni dopo con la badessa Humiria ci sono nove monache, tre laiche e due laici.
Il monastero cessa la propria attività nel 1305, quando le monache tornano a Milano e la conduzione del fondo viene unificata a quella di S. Salvatore in territorio di Cesano Boscone.
Nel 1919 il podere è affidato a una cooperativa fra contadini reduci dalla guerra, esperienza che continua con molte difficoltà fino ai primi anni del Fascismo; viene ripresa nel 1945 con la costituzione di una nuova cooperativa fra contadini che resterà in vita per circa dieci anni, dopo di che il podere è nuovamente affittato a privati.
Una visita a Montano è interessante per un esame della struttura del complesso agricolo, che conserva i caratteri distintivi della cascina lombarda (un ingresso principale e sorvegliato, un quadrilatero di edifici, una parte del perimetro destinato alle abitazioni dei lavoratori, l’altra a stalle magazzini e laboratori; infine, la casa padronale). E’ da vedere anche l’Oratorio dell’Assunta, sorto sulle fondamenta dell’antica chiesa, più volte rinnovata e definitivamente aperta al culto nella forma attuale dal 1914.
Curiosità: Nell’Oratorio era conservata una tela di autore ignoto, risalente agli inizi del Settecento, raffigurante la Madonna portata in cielo dagli angeli; proveniva dall’Oratorio di Villarossa, una frazione di Castelletto Lodigiano, da cui era stata tolta nel 1914 in occasione della riapertura della chiesetta. Il dipinto, accuratamente restaurato, si trova dal 2001 nel palazzo Archinto di Via Olmetto a Milano, sede dell’ASP proprietaria della cascina.
Modalità d'accesso
Essendo un complesso abitativo le modalità di accesso dipendono dal singolo edificio; in linea di massima il complesso è accessibile in sedia a rotelle.
Indirizzo
Punti di contatto
Ultimo aggiornamento: 7 dicembre 2023, 11:05